Ate sente la guerra avvicinarsi ai suoi monti, ma sa come fermarla:
deve riuscire a dissotterrare il Gran Firlinfù e trovare un gigante che
sia in grado di suonarlo. La sua musica farà cessare la guerra, l’ha
detto Ariùn Vin. Ate ha fiducia nella magia di Ariùn Vin che è un nobile
inselvatichito, a volte simile a un albero, ma si cura da solo e ha
fatto trappole intorno per tenere lontano tutti. A parte Ate. Ma un po’
alla volta la realtà prende il sopravvento: la guerra diviene tragicamente
reale, i millantati eroi dell’osteria divengono martiri e la morte
si mostra in tutta la sua crudezza. Ate deve fare i conti con questa realtà:
perde il suo candore ma non la sua umanità che lo distingue dagli
assassini, ma anche da chi grida vendetta davanti all’inerme, per
scrollarsi il fango della pavida tolleranza subita.
Un romanzo unico e vivo: della vita delle montagne, della piccola
comunità di cui vediamo tutte le pieghe, i segreti, le voci e i pensieri,
attraverso la trasparenza di un bambino che diviene uomo per necessità
e coraggio.
* Il romanzo è stato pubblicato
nell'agosto 2014 dalla casa editrice Gilgamesh.
Leggi il commento della scrittrice e giornalista Carla Menaldo.
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